Grazie a una suggestione di Goffredo Fofi, Altre Velocità ha conosciuto il Prof. Gabriele Vitello socio del Movimento di Cooperazione Educativa di Bologna. Insieme a Enrico Silvano, Martina Zadra e Diletta Diazzi professori attenti e curiosi sono riusciti a rivitalizzare e a consegnare nuova linfa ai discorsi attorno alla pedagogia e all’educazione a maestri e professori interessati.
A partire dal settembre 2020 hanno chiesto ad Altre Velocità di prendere parte alla redazione che stavamo curando per il Festival Danza Urbana insieme a gruppetti informali di adolescenti.
Questa avventura durata per qualche edizione del Festival ha seminato il desiderio di intraprendere un comune percorso di scambio pratiche che riuscisse, partendo da posizionamenti differenti, attingendo a professionalità diverse e diverse esperienze sul campo, a guardare all’orizzonte comune dell’insegnamento e della trasmissione del “saper scrivere” ai più giovani.
I primi due incontri hanno lanciato delle basi teoriche che sono andate a riconoscere il teatro e la scena come “attivatori” di possibili scritture, riconoscendo la potenza dell’esperienza spettatoriale a teatro così densa e significante da considerare la scrittura come naturale strumento per dar voce a quella grandezza esperienziale.
Gli incontri in Via Polese 40, a porte chiuse e accompagnati da inviti ad personam o diffusi per passaparola, chiedevano ai partecipanti di socializzare delle pratiche che potessero partire da una domanda specifica: Quale scrittura per raccontare il teatro? Esiste una scrittura atta a raccontare la nostra esperienza da spettatori?
Gli incontri, che alla data attuale sono ancora in essere, mirano a condividere esperienze, narrazioni, pratiche sperimentate in aula, che siano riuscite (del tutto o in parte) ad aiutare ragazzi e ragazze a contattare una parte profonda di sè, a farla avverare e affiorare, attraverso la scrittura o in altre forme di narrazione.