Una poesia creata a partire dall’esperienza di visione dello spettacolo Grand jeté.
mi era già capitato di insultare dei pelati
ma di certo questa è stata la volta più peculiare.
mi son trovato su di un teatro quasi a sovrastare
degli esperti ballerini che compivano una giravolta, poi altre ed altre ancora.
passi di danza i cui nomi mi sfuggono
che la mia curiosità certamente pungono
mi ritrovai spaesato ad osservar ballare chi leggiadro, chi scomposto, mi cercavan di parlare, mi volevano a saltare,
trasportato dall’ emozione della prima volta, non mi feci richiamare.
comportamento opposto adottato dal pelato
chiuso in se stesso quasi fosse rintanato.
IRREPRENSIBILE non si muove di un millimetro, quel suo posto in platea non glie lo toglie nessuno,
la sua testa pelata come un uovo duro,
dovrà aver certo subito un gran torto pensavo
per aver stampato in faccia quello sguardo contorto, sconvolto.
io nel mio piccolo, frustrato dal comportamento del pelato, lo insultavo.
Alessandro Facchini