Tabooteca

Ci sono ancora delle parole NO quando parliamo di corpo?

La ricerca della coreografa Silvia Gribaudi ci ha stimolato delle riflessioni a partire dalla visione di “Grand jetè”.


● Nudità: La nudità è forse uno dei taboo più forti in qualsiasi situazione, ma lo
spettacolo cerca di superarlo, presentando una scena in cui tutti i ballerini e le
ballerine sul palco si tolgono magliette e reggiseni lasciando scoperta la metà
superiore del corpo.
● Nudità della donna: Ancora più forte è il taboo che riguarda la nudità specifica della
donna, affrontato sempre nella stessa scena spiegata prima, ma su cui la regista si
focalizza maggiormente. Silvia Gribaudi, infatti, con un atteggiamento provocante,
concentra l’attenzione del pubblico sulla nudità dei suoi seni.
● Il movimento scomposto nella danza: Soprattutto nel mondo della danza, si tende
a pensare che gli unici movimenti del corpo accettabili siano quelli aggraziati e
coordinati, ma la regista, per superare certi stereotipi, inserisce numerose scene in
cui i ballerini e le ballerine si muovono in modo volutamente scomposto e
disordinato.
● Il silenzio come forma di comunicazione: Al giorno d’oggi è molto comune
pensare che il silenzio sia l’assenza di comunicazione, mentre in realtà è una delle
più grandi forme per farlo. Nello spettacolo i momenti di silenzio sono usati proprio
come messaggio al pubblico per instaurare una conversazione con loro e
coinvolgerlo.
● Accoglienza del disagio: A volte i momenti di silenzio, spiegati nel punto
precedente, avrebbero potuto creare disagio se non ci fosse stata la partecipazione
attiva del pubblico per colmarli. I ballerini, però, invece che evitare queste situazioni,
cercano di stare a proprio agio anche quando si crea disagio.
● L’abbigliamento conforme al genere: Molto spesso, non solo nella danza, si tende
ad associare abbigliamenti specifici a determinati generi, ma nell’opera i ballerini
hanno tutti abiti diversi non per forza conformi al genere.
● La vecchiaia dei corpi: La vecchiaia dei corpi è un taboo che si manifesta con la
discriminazione, anche nel mondo della danza, dei corpi più anziani e considerati
meno adatti. Nell’opera il tema è messo in evidenza dal contrasto che c’è tra i corpi
dei giovani ballerini e quello della regista in scena, visibilmente più anziano. Il
contrasto è massimo nel momento in cui tutti denudano la loro metà superiore del
corpo e Silvia Gribaudi, con un atteggiamento provocante e fiero, focalizza le
differenze nella sua forma fisica.
● La non conformità dei corpi: La non conformità è un taboo molto forte nella società
e soprattutto nel mondo della danza, in cui si manifesta come una discriminazione
dei corpi che si distaccano da determinate proporzioni e caratteristiche fisiche.
Nell’opera il tema è messo in evidenza dal contrasto che c’è tra i corpi canonici dei
ballerini e quello meno conforme della regista in scena.

Filippo Regard