La Tabooteca dello spettacolo Matteotti.
IGNORANZA E INDIFFERENZA
Spesso il non essere informati su un determinato argomento viene da alcune persone nascosto da parole vuote, che danno un tono, ma nascondono una superficialità ampollosa.
Da altri invece, la disinformazione è vista come qualcosa di cui vergognarsi, una malattia da cui fuggire, una di quelle che se non ci pensi, non ne parli, non si manifestano.
Ciò porta l’ignorante a mostrarsi restio nei confronti delle idee, delle notizie e del mondo e ad assumere un atteggiamento perennemente difensivo, impaurito. È una peste che infetta il mondo, da sempre, la disinformazione -e l’ignoranza intrinseca in essa- e, per motivi diversi, gran parte dell’umanità non si mobilita per trovare il vaccino a tale pandemia: alcuni per mantenere una superiorità politica, culturale e di potere fondata sulla menzogna; altri riempendo il silenzio di parole inutili per nascondere la propria ignoranza; gli ultimi evitando la malattia per non ammettere di esserne affetti.
Nel passato, la disinformazione era causata dalla mancanza di mezzi e connessioni, non era pertanto una colpa del singolo, piuttosto un difetto della società mancante di tecnologie e caratterizzata dalla disparità fra aree rurali e cittadine. L’indifferenza che ne derivava, perciò, alle volte era dovuta all’impossibilità non all’abulia.
Ai giorni nostri, chiunque, più o meno, ha i mezzi per informarsi. La disinformazione è una scelta e l’indifferenza derivata da essa lo è persino in misura maggiore.
Così come lo è l’indifferenza da parte degli “informati”.
In ogni tempo, per ogni persona, in ogni caso,
indifferenza e ignoranza sono argomenti nascosti, malattie che se non ci pensi, non fanno morti. È così si riempiono cimiteri, senza funerali.
FASCISMO, SOCIALISMO, COMUNISMO
Il fascismo è una forma di violenza ingiustificata e gratuita, mossa alla luce del sole, ma mascherata da soluzione, per portare l’ordine, nascondendo, più o meno velatamente, l’oppressione. Il fascismo è un mero strumento travestito con una semplice maschera di ideologia e utilizzato dai potenti per mantenere il loro ordine sociale.
Nel passato tale violenza si traduceva in morti, scontri, linciaggi e censure.
Nei giorni nostri, il fascismo è un fantasma che si aggira nella politica. Molti politici mantengono un’ideologia di questo tipo, ma evitano di manifestarla, passando le giornate a sviare l’attenzione, compiendo, frattanto, azioni velate che riportano la mente a tanti anni fa, ma nei limiti della costituzione, che piano piano si vanno espandendo verso zone d’ombra ignote e pericolose.
Ai giorni nostri, comunismo e socialismo sono spesso usati come insulto, poiché immediatamente associati alla violenza dello stalinismo, pur essendo fondati su un’ideologia di uguaglianza non del tutto deplorevole, come si vorrebbe far pensare.
Nel passato, quando in Russia si stava manifestando tale sistema politico, i potenti europei erano terrorizzati dalla possibilità di perdere i loro privilegi, finendo vittime di una dittatura del proletariato, e pertanto il comunismo e il socialismo erano un tabù.
VIOLENZA
È un taboo poiché viene da sempre usata e quasi mai impedita. È mascherata come soluzione ai problemi, ma è solo un modo per reprimerli e che alimenta una società violenta.
È adoperata da tutti su diversi livelli, dalla violenza verbale e psicologica fino a quella fisica. Nessuno scampa alla violenza, tutti ne abbiamo usufruito ma ciò non toglie che debba essere combattuta.
SCIOPERI
Gli scioperi sono da sempre causa di disagio e da molti, soprattutto ai piani alti, vengono visti in modo negativo. Non tutti pensano che sono una richiesta di aiuto e che per far sentire la propria voce ci sia bisogno di una proposta così forte.
Col tempo sono stati banalizzati e sono divenuti sempre meno significativi e frequenti e perciò hanno perso il loro valore.
RELIGIONE
Nel passato la religione era una scusa per nascondere la violenza, come volontà divina, evitando del tutto il vero contenuto di pace e uguaglianza del messaggio di Cristo.
Ai giorni nostri è una giustificazione per non cambiare, per non aprirsi a nuove idee e mantenere le antiche tradizioni.
Inoltre c’è la paura di dare torto e intaccare un’istituzione così antica e così autorevole.