Cinque sensi per uno spettacolo. Intervista su “L’uomo che accarezzava i pensieri contropelo”

Abbiamo assistito alla prova aperta dello spettacolo L’uomo che accarezzava i pensieri contropelo, dopo due ore e mezza di spettacolo abbiamo avuto la fortuna di incontrare i performer al bar e fargli qualche domande sullo spettacolo.

Abbiamo provato ad assegnare a ciascun attore uno dei cinque sensi, chiedendo di descrivere lo spettacolo attraverso di esso.

A Roberto Leandro, a cui abbiamo assegnato il tatto, veniva in mente l’amido di mais perché quando lo si unisce con l’acqua e si sbatte il composto, diventa duro e compatto qualcosa che invece prima era morbido.

Ad Adriana Andy Bardi, a cui abbiamo assegnato l’olfatto, lo spettacolo ricorda un odore umido ma fresco, tipo di muschio ma non come lo intendiamo normalmente: parlava del muschio dei boschi attaccato agli alberi, misto a un po’ di pioggia.

Per Mattia Giacchetto, a cui abbiamo assegnato l’udito, L’uomo che accarezzava i pensieri contropelo suona come il rumore dello scroscio dell’acqua del torrente che va.

A Carolina Bisioli, a cui abbiamo assegnato il gusto, ricordava il sapore delle caramelle allo zenzero e limone che mangiavano prima dello spettacolo.

Patrick Platolino, cui abbiamo assegnato la vista, in pratica un colore, ha risposto che secondo lui il fosforescente rispecchiava lo spettacolo.

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