Tatto

Ogni festival è una scommessa sul futuro. A maggior ragione se, come accade quest’anno, il “rientro in scena” arriva sull’onda lunga della pandemia di Covid-19, che ha sconvolto tanto la società quanto il teatro in molti paesi. A maggior ragione se, come è il caso per il festival organizzato da Centrale Fies, il termine “futuro” si trova nel nome stesso scelto per l’edizione: “Feminist Future Festival” è il titolo della tre giorni che si svolge quest’estate a Dro, in Trentino-Alto Adige. Altre Velocità è presente con sei giovanissime, dai 14 ai 18 anni, per attraversare opere e discorsi, per provare a portare una “alterità di sguardo” dentro un panorama performativo già altamente differenziato. Facendo spola dalla biblioteca comunale, dove abbiamo approntato la nostra “redazione d’assalto”, alla centrale idroelettrica, in cui hanno luogo gli spettacoli, ci orienteremo con i nostri cinque sensi (più uno) per raccontare suoni, parole e visioni da Dro, senza esclusione di colpi.